Rimango critico (se ancora mi è permesso) ma non per
questo rifiuto le regole del Paese in cui vivo, e con
correttezza rispetterò la volontà dei miei connazionali.
buttata giu' cosi' ci sta tutta, purtroppo la maggiorparte dei nonvotanti
sara' la prima a urlare e/o lamentarsi e/o rompere i cojoni...
Certo, ma a ragione. Se non voto perche' non mi senmto rappresentato da
nessuno, avro' il diritto di criticare quello che poi fanno quei
candidati che propongono (e a volte fanno, altre fanno anche peggio)
cose in antitesi al mio modo di pensare?
Il problema e' che ormai tra leggi porcata (voti una coalizione, senza
poter esprimere la preferenza sul candidato) e totale scollamento tra i
politici e gli elettori (i primi fanno quel che credono senza rendere
conto minimanmente ai secondi del loro operato), votare e' un atto di
puro masochismo. Preferisco una astensione (con tanto di rifiuto della
scheda messo a verbale) come forma di protesta civile.
Non e' che vado al mare (che poi mi piace poco, sono un montanaro)
invece che a votare, al seggio ci vado ma rifiuto di prendere la scheda
e di votare.
Anni fa', quando ancora credevo potesse servire votare una parte avversa
al mio avversario con la logica del "il nemico del mio nemico e' mio
amico", mi sono fatto 850km in un giorno per votare. Oggi sono disilluso.
Quando (non se, quando) ci saranno nuovamente persone che la politica la
fanno come ai tempi della grecia antica (Politica deriva da Polis,
ovvero collettivita', inteso come occuparsi degli ingteressi della
collettivita', non farsi i cazzi propri) io tornero' a votare. E non mi
interessano piu' siomboli o simili, guardo ai programmi, concreti e
realistici.
--
Greetings "Un poco de aroma siempre queda en la mano
JOKER Ltd. que ofrece flores." Refrán chino
|