sini wrote:
> On Thu, 2013-10-17 at 16:39 +0200, m wrote:
>
> Giusto, perche' se no rischiamo di far degenerare una discussione
> seria...
... ammazza se si spamma! Comunque io vorrei mettere il mio mattoncino
nella discussione, da utente non esperto: secondo me il passaggio ad
OpenOffice è già qualcosa. Io stesso ho fatto il passaggio a LibreOffice
"in due passaggi" e ora non mi sogno neanche per l'anticamera del
cervello di tornare a "quel coso là" (meglio non riesco a chiamarlo).
Tant'è vero che l'ho disinstallato a insaputa del mio capo. Ho "nosato"
e scoperto che, a detta dei più, OO offre un supporto migliore dei
formati di "quel coso là", quindi per questioni lavorative ho messo OO e
non LO. Ma a casa uso solo Libre e, da scrittore/sceneggiatore, mi trovo
benissimo e scrivo soprattutto in odt. Non ho avuto problemi particolari
pur usando parecchi stili nello stesso documento (una sceneggiatura è
complessa come documento) e scrivendo documenti lunghini (romanzi).
Parlo però per il writer perchè in realtà non ho mai usato
estensivamente il resto del pacchetto :P
Diciamo che secondo me, se gli uffici si limitano a fare fogli di
calcolo, documenti e qualche presentazione di tanto in tanto, di sicuro
potranno passare facilmente anche a Libre una volta che si saranno
impratichiti di Open...
In tutto questo credo che il fatto che una licenza sia passibile di
"chiusura" non dovrebbe essere una discriminante: nel senso, se Open
diventerà a pagamento, credo che le amministrazioni reagiranno con una
certa prontezza... una volta che si è assaggiato il risparmio, non si è
più disposti a tornare al sistema costoso eheheh
Bòn, vi lascio alla vostra schermaglia, me la sto godendo alquanto pur
capendo solo un terzo delle sigle che usate.
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