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Re: [Erlug] Linux in Azienda

To: ERlug - Lista Pubblica <erlug@xxxxxxxxxxxxxx>
Subject: Re: [Erlug] Linux in Azienda
From: stefano <lasombra@xxxxxxxx>
Date: Thu, 19 Nov 2009 02:25:50 +0100
Ciao!

Il giorno mer, 18/11/2009 alle 13.59 +0100, Lox ha scritto:

> Vista la crisi dei mercati e concatenate a questa le varie riduzioni dei
> costi che siamo tenuti a fare, sto portando avanti un progetto Linux in
> azienda.

Dove lavoro il settore IT sta cercando di fare qualcosa di simile, siamo
partiti più o meno un anno e mezzo fa con un processo graduale
(nell'ottica che macchina che funziona non si cambia finché fa girare
software supportato o finché non c'è necessità di farlo) ed attualmente
abbiamo una situazione mista in evoluzione di workstation Linux
(ubuntu), Windows XP/Vista e OSX (per i grafici) per un totale di poco
più di una 30ina di macchine, server esclusi.


> Il progetto cerca di sostituire (la dove è possibile) i client windows
> con Linux, la mia scelta è stata fatta per 3 motivi principali:

Il "Là dove possibile" è da intendere alla lettera: ci saranno sempre
situazioni in cui non si può fare a meno di avere Windows. Tuttavia nel
mio caso sono abbastanza fortunato, perché in taluni casi posso
appoggiarmi a macchine nuove che fanno girare Linux e virtualizzano
Windows. Mi rendo conto che apparentemente possa sembrare un controsenso
(a che serve usare Linux se devo comunque pagare la licenza Windows per
quella macchina?), MA a) abbiamo comunque delle licenze Windows XP in
volume da usare e b) ci sono dei vantaggi nel far usare la posta, il
web, openoffice e l'interfaccia col gestionale su Linux via RDP e
ripristinare un'immagine o uno snapshot di una macchina Windows tenuta
per far girare una o più applicazioni specifiche ogni qual volta si
verifica un problema serio che su macchina reale porterebbe via più
tempo. Tutti i dati che servono alle applicazioni specifiche Windows che
girano virtualizzate sono salvati via samba sull'host Linux. Ovviamente
questo ragionamento non si può fare su macchine che, a leggerti,
avrebbero problemi a far girare 7 (e non serve una macchina
drammaticamente potente!)


> 1) Mi piace Linux

Anche a me, ragion per cui mi sbatto in tal senso :)

> 2) Il 50% dei soldi spesi su un WinPC Nuovo sono di licenza

Come qualcun altro ha fatto notare, il costo di licenza non deve essere
preso come unica motivazione, va considerato l'impatto sulle procedure
lavorative aziendali acquisite. Nel nostro caso la migrazione è stata
voluta per altre ragioni, oltre il risparmio: Linux e OpenOffice vanno
d'accordo coi principi etici che l'azienda per cui lavoro (una casa
editrice) propone, il non essere legati agli upgrade di windows ed
office ed avere i documenti interni disponibili in formati non
proprietari dove possibile.  Dopo uno sbattimento iniziale da parte del
CED per accertarsi che *tutto* funzionasse come doveva, le richieste di
supporto per le workstation Linux sono di entità differente rispetto a
quelle generate per macchine Windows, e nel complesso ci fanno perdere
meno tempo. I problemi più grossi li abbiamo avuti sostanzialmente con
un paio di portatili dall'hardware non proprio felice che ci è stato
chiesto esplicitamente di migrare, nonostante avessimo spiegato che
qualcosa non avrebbe funzionato come doveva, e con una stampante
multifunzione che inizialmente faceva a cazzotti con CUPS (anche i Mac
infatti avevano problemi con quella).

Un buon risparmio l'ho visto sul fronte server. Prima dell'introduzione
di Linux in azienda (cioè prima dell'arrivo mio e del mio collega) c'era
un unico server Windows 2k3 che si accentrava le funzioni di file server
e piattaforma per il gestionale aziendale (acceduto via RDP da client
Windows XP e 2000). L'azienda ha iniziato a crescere e c'è stato bisogno
di spostare il file server su altra macchina per la quale si è messo in
piedi un server linux. Siccome l'appetito vien mangiando, e molti nostri
dipendenti/collaboratori lavorano in sedi decentrate o lavorano da casa
(spesso in altre città e a volte altri stati) basandoci su server Linux
abbiamo messo a disposizione, oltre le cartelle condivise, un wiki, un
fax server multilinea basato su interfaccia web, un planner per la
gestione dei progetti in gruppi di lavoro, un forum interno per i
collaboratori del gruppo SEO... e all'inizio dell'anno prossimo è in
piano di far partire un servizio di backup centralizzato via rete
(alternativo a quello attuale) per le workstation sempre basato su
interfaccia web, per ora in test solo presso il settore CED. Se avessimo
impiegato soluzioni proprietarie avremmo speso molto molto più del solo
costo delle macchine e il tempo che ci abbiamo dedicato (e che comunque
ci sarebbe andato!)

Per altro dall'anno prossimo cambieremo gestionale per varie ragioni, il
nuovo prodotto girerà su server Solaris e l'azienda che ce lo fornisce
si è dimostrata ben contenta di preparare un'integrazione con linux ed
openoffice del proprio prodotto, dal momento che è qualcosa che
pianificano di vendere anche ad altri.


> 3) Con l'avvento di Windows7 una parte (circa 40 client) del parco
> macchine aziendale dovrebbe essere cambiato.

Se la ragione è evitare di comprare una licenza full perché comprando
un'oem con qualcosa di più del prezzo si ha anche una macchina nuova...
posso capire. Se le macchine sono *molto molto* vecchie il discorso è
diverso, ma anche in questo caso non avrai miglioramenti spaventosi
usando ubuntu.


> 
> Attualmente stiamo provando solo all'interno del CED questa soluzione.
> Ho provato varie Distro, ma quella che mi ha convinto di più da dare in
> pasto agli utenti è Ubuntu.

Concordo. Nel nostro caso, comunque, siamo partiti da lontano: prima si
è provveduto a standardizzare tutte le applicazioni di uso comune su
soluzioni multipiattaforma, così da abituare pian piano gli utenti alle
applicazioni nuove, poi, gradualmente, con la sostituzione di macchine
da cambiare o nel caso di nuovi arrivi in azienda si è provveduto a
fornire linux con le applicazioni con cui già si era presa familiarità o
su cui comunque ci si è standardizzati (sostanzialmente: Firefox,
Thunderbird + Lightning, Openoffice). Il mio timore iniziale relativo
alle difficoltà d'uso del sistema nuovo è rientrato, nel senso che gli
utenti non devono diventare guru di Linux, se hanno problemi comunque mi
chiamano (come facevano e farebbero con Windows o OSX) ed in contesto
d'uso quotidiano l'interfaccia di Gnome non ha realmente spaventato
nessuno di quelli che l'hanno provata seriamente per più di una
settimana. Ho evitato di migrare le persone più "ostiche", preferendo
nel loro caso lavorare per il momento di più sulle applicazioni (si
tratta di un paio di persone che vivono il computer come un male
necessario, ma non desiderato, di cui una che andrà in pensione nel giro
di 13-14 mesi... insistere sarebbe deleterio ed inutile)

In un paio di situazioni (in cui mi metto dentro pure io :P) mi sono
trovato costretto a non poter rinunciare a MS Office, nella fattispecie
ad Excel. Per quanto la nuova versione di Calc in OpenOffice abbia fatto
molti passi avanti nella compatibilità, quando mi trovo ad elaborare
file complessi che devo scambiare col commercialista ho bisogno di usare
Excel via Wine, perché con Calc ho avuto brutte sorprese, e non posso
obbligare una figura esterna ad installarsi OpenOffice se non vuole. 


> 
> Un problema che non sono ancora riuscito a risolvere è dato da MsAccess
> (abbiamo alcune applicazioni che utilizzano questo sistema) anche con i
> vari Wine e crossover (conto però di risolvere presto questo problema)

L'ultima volta che mi sono informato -non troppo tempo fa- Access era
supportato solo nella versione 2000 da CrossOver Office e comunque se
anche è possibile installare qualche altra versione sia via CrossOver,
sia via Wine direttamente, le funzionalità effettive sono poi limitate,
tanto da non valere la pena di correre il rischio. Nel mio caso
specifico, ho una workstation che abbisogna di Access per far girare una
query d'aggiornamento massiccia sul server Win2k3 che a fine anno
dismetteremo e fino ad ora ho risolto virtualizzando Windows per Access.


> Qualsiasi consiglio per questo mio progetto è ben accetto.

In realtà credo che ogni situazione sia a sé stante. Per quel che mi
riguarda nello specifico, ho avuto la fortuna di avere utenti abbastanza
lanciati con cui iniziare l'esperimento di migrazione, e quelli
generalmente sono contenti del nuovo sistema. Mi sono dovuto prendere un
po' di tempo inizialmente per rispondere ad alcuni dubbi degli utenti o
per "metterli a loro agio" nel nuovo sistema, ma in generale
l'investimento iniziale in pazienza e disponibilità durante le prime
fasi del passaggio delle persone a Linux ha poi pagato in un minor
numero di chiamate per problemi complicati poi.
Si è preferito evitare una migrazione forzata e di massa perché
lavorando su gruppi "piccoli" di persone per volta prese trasversalmente
dai vari settori aziendali siamo stati in grado di isolare e risolvere
problemi che -altrimenti- avrebbero con tutta probabilità reso
"antipatico" a priori il nuovo sistema a tutti con effetti deleteri sul
futuro.
Un caso in particolare mi ha colpito: un collega la cui destinazione è
stata cambiata e per il quale avrei dovuto installare forzatamente
Windows mi ha chiesto esplicitamente di rimanere su Linux e di aiutarlo
piuttosto con la virtualizzazione per le tre applicazioni grafiche che
avrebbe dovuto usare.


In ultimo, devo considerare che vengo da una situazione per certi versi
felice, in cui ho ereditato solo un'applicazione o due fatte fare su
misura che non è conveniente far riscrivere, e non avere di mezzo
explorer, outlook, entourage e in buona parte office per me è già un
successo :)



 
 
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