* giovedì 07 giugno 2007, alle 12:53, Michele Cabano scrive:
Premessa:
- Ho trovato alcuni tuoi spunti interessanti, per cui aggiungo altre due
note.
- Per questioni di topic compliance, cambio il subject.
> Riguardo anti-virus e simili: sono proprio necessari se la procedura
> automatica ti obbliga ad avere un utente senza privilegi di root? Io non
> ne sono così sicuro. Ho letto uno studio interessante condotto su
> numerosi pc win32 su cui hanno forzato gli utenti ad usare due account
> (uno da admin e l'altro da utente normale): solo il 3% dei pc (scusa ma
> non ricordo il totale) si è infettato dopo un anno di utilizzo.
Purtroppo, senza "power user", in win non cambi nemmeno l'ora - perche`
puoi solo cambiare l'ora di sistema.
Non sono un utilizzatore win, ma quando vado in giro, vedo che alla
fine, le strutture tendono al "full control, read/write" perche`
districarsi nella giungla dei permessi e privilegi e` sempre
infruttuoso. (ti parlo non di utenti home, ma di strutture tecniche,
difficile pensare che siano tutti incompententi pure li).
E si torna a bomba sul discorso architetture e elettrodomestici. In
*teoria* sarebbe che, in *pratica* invece... (fill in the blank).
> Concordo su quello che dici, ma allora perchè consigliamo entrambi
> Ubuntu a chi deve cominciare?
> La tua cultura informatica ti permette di sapere che non è la scelta
> migliore, ma probabilmente (azzardo) pensi sia il miglior modo di
> migrare a Linux.
> Quello che ho cercato di dire prima è proprio questo: evidentemente
> dovevo argomentare di più.
> Chiedo venia ;)
Ma non preoccuparti, ci mancherebbe. Io faccio un discorso che e` un
micro diverso. Dico che, sebbene penso che molte delle cose che dici
siano vere, e per questo consiglio ubuntu ai nuovi utenti, ho pero` dei
seri dubbi sulla reale efficacia della scelta ubuntu.
O per dirla in altre parole:
- se consiglio ubuntu, so che fidelizzo velocemente l'utente. Ma penso
che con altrettanta facilita` lo perdo, per gli stessi motivi per cui
win perde utenti, specie quando ubuntu tende ad avere gli stessi
problemi - si verifica il meccanismo: se devo avere gli stessi problemi
allora tanto vale stare con win, almeno vanno tutti i giochi, tutte le
periferiche, cioe` piu` o meno circa (il treno).
In diversi che ho conosciuto, entusiasti di ubuntu, sono poi tornati in
fretta a win, non tutti fanno il successivo passaggio logico che fai tu,
se non molto motivati.
(mai sentito dire: linux? si l'ho provata - ubuntu/mandrake - ma si poi
alla fine non andava il modem, e ho reinstallato win. Io l'ho sentito
piu` spesso di quanto avrei voluto).
- se consiglio "un'altro modo di usare un computer", lo fidelizzo meno
velocemente, e meno facilmente, ma tende a non tornare piu` indietro.
Pero` ne prendi dentro meno.
Morale: a me, preme la differenziazione, la biodiversita`, ecc. Quindi
accolgo con piacere ubuntu, e la consiglio. Non penso che abbia queste
caratteristiche messianiche (anche se magari, nel tuo caso, ha
funzionato). Il problema e` che le trasformazioni sociali, perche`
questa del computer e` _anche_ una trasformazione sociale oltreche
tecnica, ci mettono un sacco di tempo, e il "si tutti a linux subito",
e` un approccio, secondo me, che non funziona(era`).
> Ok. Era una provocazione, conosco bene la differenza fra le due cose.
Ok. ;)
> Ho volutamente provocato perché il discorso mi ricordava qualcosa di già
> sentito (tipo "Io so fare cose tu premi Next").
L'intelligenza delle persone e` una costante, laddove la popolazione e`
in aumento. Questo a prescindere da razza, colore, religione, sesso e
sistema operativo preferito. ;)
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Maurizio - Tannoiser - Lemmo
Founder Member of ERLUG http://erlug.linux.it
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BOFH excuse #366:
ATM cell has no roaming feature turned on, notebooks can't connect
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