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Re: [Erlug] HW - Intel® ICH7R

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] HW - Intel® ICH7R
From: Ivan Sergio Borgonovo <mail@xxxxxxxxxxxxxxx>
Date: Tue, 10 Apr 2007 11:56:08 +0200
On Tue, 10 Apr 2007 10:55:58 +0200
vic <vic@xxxxxxxxxxxxxx> wrote:

> mi chiedono come far funzionare in raid questo controller SATA.

A quel che ne so quel ctl è un cosiddetto fake-raid.
Ovvero la parte raid viene gestita dal processore e le info per il
bios (boot, ricostruzione) vengono messe in una mini-partizione.

La cosa dovrebbe funzionare grosso modo così...
Pre installazione di any OS per accedere ai dischi usi gli INT del
BIOS che te li fanno vedere come un disco solo.
Poi il tuo OS dovrebbe avere la consapevolezza che deve trattarli
come un set raid e occuparsi della duplicazione essendo di fatto dei
soft-raid e capire inoltre come gestire le partizioni con le info sui
set raid.

Ci sono quindi 2 tipi di "supporto" per il ctl... uno come ctl
standard SATA e uno per la comprensione delle info sulle partizioni
nel formato del BIOS del ctl.

Perchè tutto ciò dovrebbe interessarti se il tuo scopo è quello di
far funzionare il ctl in raid? Forse perchè magari non ti serve
complicarti la vita...

Vantaggi di avere supporto completo del fake-raid (che tra l'altro
viene "fornito" da dmraid e che non mi pare che a ora sia incluso nel
debian installer di sid[1]):
- multiboot... avere sia Win, che non capisce il soft raid di Linux
che Linux in raid
- possibilità di ricostruire il set dal BIOS
- teoricamente più resistente ai guasti nel caso che uno dei dischi
sia parzialmente fottuto, ma non abbastanza da partire o da non
iniziare la sequenza di boot

In questo caso il soft raid di Linux tenterebbe il boot da un HD
eventualmente anche già marcato failed per poi imballarsi prima di
capire che era meglio partire dal disco sano.

In teoria nel caso di fake-raid... ma molto teoria[3]... se un disco è
stato marcato come failed nella partizione "speciale", al boot il BIOS
dovrebbe accorgersene ed escluderlo... sempre che il disco non sia in
condizioni veramente sfigate e la scrittura sulla partizione speciale
è farlocca pure quella.

Ovviamente la cosa ti interessa se la macchina non è agilmente
raggiungibile fisicamente... nel senso che se ti accorgi che al boot
non torna su... togli l'hd marcio e parte con quello buono anche con
il soft raid di Linux "liscio".

Con i dischi "moderni" che ti danno info sul loro stato di salute e
che riallocano i settori "marcendi" in altre zone del disco, dovrebbe
essere più facile che un disco muoia di schianto piuttosto che tu ti
trovi dei settori sputtanati... e magari proprio quelli del boot.

Le cose da guardare sono dm-mod e dmraid.

Ovviamente... quando ti moriranno dei settori proprio in quella
maniera su una macchina negli altopiani del pakistan la colpa è di
Kurgan[2].


[1][2] smentite? conferme?
[3] anche perchè appunto i fake-raid sono territori poco indagati,
mentre il soft raid di Linux è decisamente più maturo... poi
appunto... un bel fake-raid negli altopiani del pakistan e sappimi
dire...


-- 
Ivan Sergio Borgonovo
http://www.webthatworks.it

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