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Re: [Erlug] Articolo corriere di venerdi'... hacker?

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] Articolo corriere di venerdi'... hacker?
From: Kripsio <francesco@xxxxxxxxxxx>
Date: Sun, 17 Jul 2005 12:08:07 +0200
* Maurizio Lemmo - Tannoiser <tannoiser@xxxxxxxxxxx> [170705, 11:05]:
> Condivido. E no, smanettone non e` ne` sinonimo ne` sostitutivo di
> cracker, anzi, identifica o avvicina piu` il concetto di hacker, che non
> quello di cracker. E si, credo che infocriminali, sia uno dei termini
> migliori.

Condivido, anche e soprattutto per ragioni storiche squisitamente
italiane. Supperrggiu' lo sappiamo un po' tutto quanti. L'informatica
(genericita' voluta atta a sottolineare una innovazione importante)
negli stati uniti e' nata nelle universita' per poi arrivare alle
imprese e all'utenza domestica come un po' tutte le invenzioni
importanti. In Italia ha subito un iter opposto partendo dagli
"smanettoni" per poi approdare ad imprese ed istituti.
Un fenomeno dannatamente insolito che si perde nella meta' degli anni 80
e nell'alba delle reti italiane. Probabilmente esisteva qualche guru in
camice bianco o giu' di li, ma il grosso della rivoluzione e della
diffusione e' partito dai negozietti: centri di raccolta di giovani e
folli nemmeno maggiorenni che insegnavano al titolare del negozio con
qualche anno piu' di loro e qualche soldo come "cracckare" il gioco o il
programma (ricordiamo che in mancanza di qualsiasi legislazione in
merito era perfettamente legale tanto che _ogni_ negozietto aveva la sua
litsta di giochi copiati... no, non erano pirati... la difesa del
copyright e gli appellativi sono arrivati molto dopo).
Cosi' come i metodi per accollare i costi del videotel alle grosse
imprese o la creazione delle BBS negli scantinati.

La comunicazione oltreoceano era molto complicata (trovare i sistemi per
evitare di pagare chiamate via modem dall'altro capo del mondo) e lenta
(poche migliaia di bps). La conseguenza non e' stato l'assorbimento di
una cultura come lo e' stato per le mode e le bevande gassate grazie a
enormi campagne pubblicitarie internazionali, ma la generazione di una
cultura parallela, quasi mai in contatto ma che, buffamente, si e'
dimostrata quasi analoga negli scopi: la conoscenza.
I metodi per raggiungerla erano diversi mancando in italia istituti per
l'istruzione e la ricerca; probabilmente anche gli scopi: se da una
parte si voleva inventare da noi si voleva giocare gratisse (dove
giocare intende il videogioco ma anche flirtare via videotel con qualche
francese o godere nel far transitare messaggi da una parte all'altra
d'Italia in poche ore).

Ma la molla era quasi la stessa: sbattere la testa su una tecnologia
sino a farla sorridere e farle dare il meglio di se stessa.
Amo gli smanettoni. Per ragioni anagrafiche ho solo vissuto l'ultimo
colpo di coda di questa cultura tutta italiana, ma ne conservo un bel
ricordo. Avevo poco piu' di 12 anni quando andavo nel negozietto
dell' "amico" poco piu' che ventenne a ciacarare con altri bimbetti e lui
sui giochilli dell'Amiga (ora con l' "amico" ci lavoro.. buffo il
mondo). Cosi' come mi trovavo con altri molto piu' grandi di me
(3/4 anni sono una vita a quell'eta') in uno scantinato di uno a giocare
con un modem 2400 e una BBS di Modena, a "programmare" un gioco con Amos
con noi digitalizzati a menarci sullo schermo modificando pixel per
pixel ogni fotogramma.

Ci divertivamo come matti, eravano affascinati dalle tecnologie e
volevamo conoscerle a fondo e tirare fuori piu' che potevamo (con i
nostri limiti).
Se dovessi darci, a ragion veduta con qualche anno ed esperienza sulla
spalle in piu', un nome identificativo generico credo proprio che
hackers sarebbe quello giusto... eravamo in Italia, quindi eravamo
"smanettoni".

> Ah, ed e` cosi` per _tutti_ gli argomenti e temi. Qui ce ne accorgiamo,
> in quanto addetti ai lavori. Di tutti gli altri temi, di cui non
> sappiamo nulla, assistiamo, ignoranti, allo scempio dello "scrivo
> informato"
Allora non sono l'ultimo complottista rimasto al mondo! :))

-- 
  .''`.  | Se non sono io per me, chi sarà per me? Ma se sono solo per
 : :'  : | me, che cosa sono? [Rabbino Hillel (50 A.C.)]
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