On Thu, 12 May 2005 13:23:54 +0200
Maurizio Lemmo - Tannoiser <tannoiser@xxxxxxxxxxx> wrote:
> E qui entra in gioco, dove non l'abitudine, l'investimento
> personale.
"investimento"??? cioè F4 al posto di F3 è un investimento?
Si capiscono molte cose sullo stato di salute dell'economia.
> O per dirla in altre parole: acquistare i migliori pennelli della
> galassia, non fa di te van-gogh, ma nemmeno silver, e nemmeno lo
> studente al 3 anno dell'accademia di belle arti.
> OTOH, questo e` successo perche` c'e` troppa attenzione a "come
> usare$strumento" rispetto a "tecniche per fare X".
Non esattamente chiaro.
Comunque appunto... se la competizione, la qualità del lavoro, l'arte
si misurano sul fatto che un grafico usa PS o [any], la naturale
evoluzione è che il suddetto finisca sostituito da un Indiano.
O il nocciolo centrale del lavoro di un grafico è la *novità* (NdR la
creatività) e quindi non può essere così dipendente da degli
automatismi o il suddetto è rimpiazzabile con una macchina/software o
un Indiano.
I costi eventualmente si hanno sui formati, gli standard, i
protocolli, le porcherie legacy... dove il grosso è la ripetitività,
l'automazione, la distribuzione...
Chissà quanto costa alla MS il reparto: cambiamo il formato di Word e
inseriamo il codice di importazione per il formato vecchio?
Ovviamente costerà di meno che quello che ci guadagnano a tenere il
mercato e di più di quello che costa agli altri fare reverse
engineering.
Mi vengono giusto in mente i costi di distribuzione della musica e la
situazione artificiale che si cerca di mantenere in vita a proposito
di copyright...
--
Ivan Sergio Borgonovo
http://www.webthatworks.it
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