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Re: [Erlug] [info] EDOS: Environment for the development and distributio

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] [info] EDOS: Environment for the development and distribution of free software
From: Daniele Lacamera <mlists@xxxxxxxxxxxxxx>
Date: Sat, 19 Mar 2005 22:23:01 +0100
On Friday 18 March 2005 16:07, Sythos wrote:
> Oh... sara' che ho capito male o non ho capito dei pezzi della storia
> sui brevetti, ma a me non pare cosi' diretto brevetto->morte_os

No. AFAIK e` piu` corretto brevetto->morte_sw_non_corporative
Un paio di esempi macabri.

caso 0:
Se decidi che il software X con licenza y, brevettato da chi ha piu` 
soldi e avvocati di te, sia troppo lento o non abbia una bella feature 
che ritieni fondamentale, non puoi piu` produrre e distribuire un 
software W con licenza z, che fa concettualmente le stesse cose in 
forma diversa. Pena: un plotone di avvocati incazzati.

caso 1:
Se sei abbastanza bravo da avere una idea innovativa e trasformarla in 
software adesso potrai brevettare il tuo programma, e far si` che 
nessuno possa fare del software concettualmente simile al tuo. Il tuo 
brevetto, se di successo, sara` in breve violato da chi ha piu` soldi e 
avvocati di te. Prova a incavolarti e fammi sapere. 

La concorrenza c'e`, come vedi. Ma si sposta in un'aula di tribunale, e 
quindi verso il portafogli piu` grosso, per la felicita` degli 
avvocati. 
Qualsiasi sia la licenza, che di fatto e` solo un contratto, tipo una 
locazione,  tra chi distribuisce il programma per elaboratore e chi ne 
usufruisce, il brevetto sara` la morte di quei software figli di un dio 
minore.

> A parte il fatto che a destra e sinistra (non in senso politico)
> continuo a leggere che roba come "idee" e "software del tipo XYZ" non
> sono brevettabili. La natura stessa della pubblicita' del codice OS
> dovrebbe garantire anche un notevolissimo margine di certezza di chi 
ha
> scritto un pezzo e quando (tale da definire in modo pressoche univoco 
e
> privo di dubbi la paternita' di suddetto codice)
> 
La "paternita`" del software e gli altri diritti d'autore, morali e 
commerciali, sono tutelati nella legislatura italiana e internazionale, 
grazie alla convenzione di Berna sul diritto d'autore. 

Quando si parla di brevetto pensa piu` a una cosa tipo esclusiva di 
distribuzione per vent'anni sul _concetto_ realizzato dal software 
brevettato, non nella sua _forma_ (ovvero come e` stato scritto il 
codice, quali sono gli algoritmi utilizzati, che performances realizza, 
quanto e` sicuro, che particolarita` potresti sfruttare) che, in 
effetti, e` quella che fa la differenza fra un software e un altro.

Senno` perche` tu usi postfix al posto di exim o sendmail se 
concettualmente fanno la stessa cosa?

Un programma e` come una musica, puoi scrivere ed eseguire, in maniera 
assolutamente originale, uno standard blues con le variazioni sulla 4a 
e la 5a, senza infastidire BBKing. 
Il plagio sarebbe se copiassi la _forma_, non il _concetto_.

Diversamente, se il sopracitato panzone, ricco com'e`, riuscisse a 
brevettare il suddetto standard, potresti solo appendere la tua 
chitarra al muro, per una ventina d'anni.
 

> Poi ripeto, magari sono io che la faccio troppo semplice...
Magari invece sono io che la faccio semplice.
Intalcaso sorry, IANAL. E mi rimangio tutto. ;)


-- 
Daniele Lacamera
root at danielinux.net

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