straluna ha scritto:
Per cui non e' assolutamente necessario che il nome fqdn di myhostname
sia mail.erlug.linux.it, potrebbe anche chiamarsi paimei.erlug.linux.it
o pippo.pluto.mi che funzionerebbe tutto?
No, potrebbe funzionare Postfix configurando esplicitamente
myhostname, ma un buon numero di cose possono (hanno tutto il diritto
di) non funzionare. Inoltre, nel record MX bisogna indicare un nome,
non un alias.
La corretta configurazione di un host Unix prevede che dalla
risoluzione dell'hostname si ottenga un indirizzo IP che, a sua
volta risolto, risulti nel nome da cui si era partiti. In pseudo C:
gethostbyaddr(gethostbyname(gethostname())) == gethostname()
Se al nome corrispondono più indirizzi IP, questa relazione deve valere
per il primo indirizzo restituito (a volte detto canonical hostname); in
presenza di round-robin, deve valere per tutti.
Ciò vale anche in assenza di DNS, ad esempio usando /etc/hosts per la
risoluzione diretta e inversa; la corretta configurazione dell'hostname
serve infatti per i programmi sull'host locale. Gli alias servono invece
per offire servizi al resto del mondo: così ad esempio si avrà
calimero.example.com, hostname, e www.example.com, alias.
In presenza di DNS, quando si vogliono offrire servizi, occorre tenere
presente le restrizioni che il DNS impone: ad esempio, nella risoluzione
inversa, da IP a nome, il DNS non consente di indicare un alias e quindi
l'hostname non può essere un alias.
Se la relazione indicata non è verificata occorre intervenire, programma
per programma, per configurare opportunamente le cose o alla peggio
disabilitare la risoluzione inversa; ciò è reso necessario dal triste
stato delle cose per cui, ad esempio, impostare la risoluzione inversa
richiede spesso penose ore al telefono con presunti network
administrator che pensano che Internet sia fatta di macchine Windows.
Davide Bolcioni
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There is no place like /home.
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