koba@xxxxxxxxxxxxxx ha scritto:
Developers: Open-Source Software and "The Luxury of Ignorance"
Ho letto l'articolo, seguono i miei commenti.
[1]: http://www.cups.org/
Un primo aspetto è che Raymond sta sparando sul bersaglio sbagliato,
poichè CUPS farebbe alcune delle cose che Raymond vorrebbe che
facesse, ma Fedora (la distribuzione usata) modifica la configurazione
disabilitando alcuni automatismi.
Si noti che CUPS e Fedora sono in buona compagnia: giusto venerdì ho
passato più tempo del necessario a rivedere una configurazione di
apache + mod_ssl + certificati client che avrebbe dovuto funzionare
al primo colpo, ma invece rifiutava di autenticare il client con il
seguente messaggio in ssl_error_log:
Certificate Verification: Error (20): unable to get local issuer certificate
senza dirmi *quale* non riusciva a leggere (problema di permessi).
Astraendo dal caso specifico, esprimo il mio punto di vista:
- la GUI mi va bene come mezzo per facilitare l'amministrazione,
purchè non pregiudichi l'utilizzo di altri strumenti - p. es.
se la GUI mette degli spazi dei nomi, complicandomi l'uso di
find | xargs, non mi va bene;
- l'amministrazione facilitata mi va bene, purchè non pregiudichi
l'utilizzo di altri strumenti; p.es. i tool che configurano
/etc/printcap sbattendoci "Machine generated - do not edit" non
mi vanno bene;
- l'autoconfigurazione mi va bene, purchè non pregiudichi la
sicurezza.
Riassumendo: ben venga tutto ciò, ma non a qualsiasi costo. Quando
vedo una soluzione ai problemi in discussione che ha un prezzo che
non sono disposto a pagare, del genere sopra descritto, non è che
sono un nemico del progresso: il problema è che la soluzione non è
adeguata, mi si proponga qualcosa di meglio.
Essendo anche sviluppatore, conosco la tendenza ad andare "dritto allo
scopo" ignorando i problemi al contorno: essendo anche amministratore,
la riconosco come una variante dello scaricabarile.
Davide Bolcioni
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