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Re: [Erlug] Bill Gates + Senato

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] Bill Gates + Senato
From: Nando Santagata <nando@xxxxxxxxx>
Date: Tue, 28 Jan 2003 11:06:11 +0100
On Tue, Jan 28, 2003 at 10:20:04AM +0100, vic wrote:
> Scusa ma il discorso degli OT gia' e' stato affrontato altre volte e da 
> quel che mi risulta si e' sempre detto che esistono e che non sono ne 
> da demonizzare ne da abolire... e allora se ci sta Il signore degli 
> anelli, penso che ci possa stare anche una discussione su altri 
> argomenti (tra l'altro almeno legati al discorso informatico)

Il punto non e` se sia OT o meno parlare di politica, ma se un sistema
operativo abbia a che fare con la politica.
Il mio personale parere e` *no*.

E forse non e` neanche mio personale, visto che Linus Torvalds non si e`
mai ne` pronunciato, ne` ufficialmente interessato di argomenti molto
piu` "morbidi" come la bagarre Free Software/Open Source (anzi, mi
risulta che usi Red Hat e abbia adottato software non-free, come
BitKeeper per la gestione delle versioni del kernel).

Cosa dimostra questo? Niente a parte il fatto che ognuno e` libero di
pensarla come vuole e che forse la parola "free" non ha niente a che
fare con i sentimenti politici di chi la pronuncia.

BTW: c'e` chi dice che se proprio vogliamo dare un'interpretazione
politica al software libero, bisogna ammettere che le idee che gli
stanno dietro sono di destra (hai presente: "sopravvivenza del software
migliore"...)

> > Sarei ben felice di battermi contro leggi proibizioniste, ma al
> > momento, per fortuna...
> Al momento esistono direttive ministeriali che impongono l'utilizzo di 
> un software specifico nelle PA e che impongono questo software e 
> relativo OS a chi con la PA ha a che fare. Non siamo al proibizionismo 
> ma sicuramente all'imposizione autoritaria.

Vero, ma questo comunque non ha a che fare con Bill Gates, ma solo con
l'animo squisitamente cioccolataio dei nostri politici.
E ti faccio notare che questo atteggiamento non e` cambiato al cambiare
dei governi.

BTW2: e se proprio volgiamo parlare ancora di politia: la lotta al
monopolismo e` uno dei pilastri fondamentali delle societa` di tipo
capitalistico: non per niente gli USA hanno avuto per primi una legge a
riguardo, gia` piu` di un secolo fa (e` dell'800 mi sembra).

> Ma anche questo influenza il mercato. Puoi forse negare che il fatto 
> che i programmi free non possano essere venduti se non con un valore 
> aggiunto (manuali, assistenza etc.)

Si`.

> E allora tutti i discorsi sui costi di un sistema 
> proprietario e quelli di un sistema Open/free che cosa li facciamo da 
> fare? :-)

Se volessi potrei vendere un programma Open/free. Ma nessuno dice che tu
non possa distribuirlo gratuitamente.
Il risultato e` che nessuno "vende" programmi Open/Free, ma non che non
sia possibile farlo.

E anche se il modello di sviluppo Open/Free e` caratterizzato dal
"bazaar", non e` scritto da nessuna parte che sia obbligatorio.

Ti spiego: io scrivo e *vendo* programmi Open/Free ai miei clienti. Loro
hanno la possibilita` di duplicarli quante volte vogliono, di passarli a
chi vogliono, di modificarli (lasciando il mio copyright) o di
scaricarli nel cesso.

Ma io non metto i miei programmi su un sito FTP, perche` probabilmente
non gliene frega niente a nessuno: sono troppo peculiari, legati ad
un'applicazione particolare e nessuno saprebbe cosa farsene.

Ma cio` non toglie che i miei clienti possano chiedere ad altri di
lavorare sui miei programmi, manutenerli e amministrarli, senza
dovermelo neanche chiedere.

-- 
Rev. Nando Santagata: Telemastica & infornatica
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