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[Erlug] [carlos@xxxxxxxxx: il vs. articolo "Bill Gates al Senato: i no-g

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: [Erlug] [carlos@xxxxxxxxx: il vs. articolo "Bill Gates al Senato: i no-global si preparano"]
From: Maurizio Lemmo - Tannoiser <tannoiser@xxxxxxxx>
Date: Sat, 11 Jan 2003 10:45:12 +0100
Immagino possa interessare, la lettera dell'attuale presidente di ils
alla redazione del "nuovo".

----- Forwarded message from Carlo Strozzi <carlos@xxxxxxxxx> -----

Subject: il vs. articolo "Bill Gates al Senato: i no-global si preparano"
From: Carlo Strozzi <carlos@xxxxxxxxx>
Date: Fri, 10 Jan 2003 21:59:50 +0100
To: redazione@xxxxxxxxxx
Cc: soci@xxxxxxxxxxxxxx, discussioni@xxxxxxxxxxxxxxxxx
Organization: ScriptaWorks
User-Agent: Mutt/1.3.28i

Buongiorno,
vi scrivo con riferimento all'articolo visibile all'indirizzo
http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,165964,00.html

Trovo che il tono dell'articolo sia alquanto discutibile, e che il testo
non sia certo avaro dei soliti facili luoghi comuni. Ancora una volta
non si può fare a meno di osservare come Internet, nonostante sia essa
ormai un fenomeno più di cultura che tecnologico, per molti giornalisti
che tentano di parlarne rimanga un oggetto largamente sconosciuto. Il
risultato che ne emerge è di sostanziale disinformazione, in particolare
verso quei lettori meno informati e più facilmente influenzabili.

Non entro nel merito delle eventuali connotazioni positive o negative
attribuibili alla definizione "no-global" usata nell'articolo, ma
mi limito ad osservare che se viene proposta l'implicazione
"Linux -> no-global", positiva o negativa che la si intenda, la si
debba poi applicare anche a fior di aziende che sempre più numerose
usano e promuovono Linux, quali IBM, Sun Microsystems, HP e le ormai
innumerevoli altre. Inviterei l'autore dell'articolo in questione a
riflettere su questo punto. Così come, sempre per una semplice coerenza,
andrebbero quindi annoverati fra i "fan dell'Oss" (come li chiama
l'articolo), anche i tecnici della polizia postale o della guardia
di finanza che usano spesso Linux nelle loro attività di prevenzione
e contrasto dei crimini informatici.

Ed infine quell' "[...]i fan dell'Oss, l'Open source system (l'accesso
gratuito al sistema. Linux, per intenderci)".

Eh no, non ci intendiamo proprio. Proviamo a fare un pò di ordine in
tutta questa confusione, perchè i termini non vanno usati a casaccio, e
determinate denominazioni corrispondono a concetti precisi nel contesto
giuridico del copyright.

* Software Libero: è software per il quale vengono resi disponibili
i cosiddetti codici sorgente, e che rispetta le definizioni di "Libertà"
indicata all'indirizzo http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.html.
Linux, come molti altri programmi (molti dei quali anche per Windows),
vengono distribuiti come Software Libero secondo tale definizione.

* Open Source Software: è software per il quale vengono resi disponibili
i codici sorgente, e che rispetta le definizioni indicate all'indirizzo
http://www.opensource.org/docs/definition.php.

Tutto il Software Libero è anche Open Source, ma non è sempre vero il
contrario. Inoltre il concetto di gratuito è disgiunto sia dal concetto
di Software Libero che da quello di Open Source. La confusione fra
libertà e gratuità è una spiacevole conseguenza del fatto che nella
lingua Inglese entrambe le parole si traducono con "free".
Tant'è che su www.gnu.org il concetto viene chiarito così:

  "Free software" is a matter of liberty, not price. To understand
   the concept, you should think of "free" as in "free speech", not
   as in "free beer".

In pratica, il Software Libero è di fatto spesso gratuito, ma non
è detto. E comunque il fatto che sia gratuito non gli impedisce di
costituire un fenomeno economico di grande rilevanza.

Sono certo che un'attenta lettura dei siti indicati vi risulterà
illuminante al riguardo. Per chi avesse difficoltà con l'Inglese,
su http://www.linux.it/GNU/ si trovano traduzioni italiane molto
valide.

In conclusione, mentre è piuttosto facile utilizzare il termine
"no-global" a sproposito, lo è meno il rendersi conto del fatto che
Linux è innanzi tutto un prodotto della globalizzazione. Senza Internet
e senza la possibilità di comunicare globalmente e liberamente esso non
sarebbe mai nato. Non a caso la sua storia iniziata nei primi anni '90,
in concomitanza con la diffusione di massa della grande Rete. Linux è
figlio degli aspetti più positivi e straordinari della globalizzazione.
Naturalmente ci sono coloro che da questa globalizzazione cercano
di trarre unicamente grandi profitti personali, a discapito della
collettività e delle regole democratiche. In questo senso, ovvero in
quanto prodotto della libertà di espressione e di comunicazione allora
forse Linux può essere "no-global".

Nella speranza di aver contribuito a fare chiarezza e corretta informazione,
porgo distinti saluti.

Distinti saluti,
Carlo Strozzi

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Copyright (C) 2003 Carlo Strozzi <carlo(at)texne.com>.
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