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Re: Incubi Linux (Was: [Erlug] Configurazione)

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: Incubi Linux (Was: [Erlug] Configurazione)
From: Stefano Borini <munehiro@xxxxxxxxxxxxxxxx>
Date: Mon, 9 Dec 2002 15:38:38 +0100
On Mon, Dec 09, 2002 at 01:49:04PM +0100, Massimiliano Masserelli wrote:
> On Mon, Dec 09, 2002 at 01:02:00PM +0100, Stefano Borini wrote:
> 
> > Quando lanci un programma di videoscrittura, mediamente e' perche'
> > devi scrivere qualcosa. Interrompere il workflow per chiederti una
> > cosa stupida e' solo una gran rottura. il metodo migliore e' far
> > partire un foglio vuoto,
> 
> Ecco, openoffice fa cosi`. Risultato: apro writer, apro il documento che
> mi serve, chiudo la finestra col foglio bianco che non mi serve a nulla.

ok... allora facciamo un po' di comparazione

necessita' 1) ti serve il foglio bianco
necessita' 2) ti serve un vecchio documento 

stile kword:
necessita' 1) ti appare un dialogo con dei radiobutton, preselezionato new,
clicchi ok, inizi a scrivere. Totale: 2 click

necessita' 2) ti appare un dialogo con dei radiobutton, clicchi il radiobutton,
ti apre un filedialog, selezioni il file da aprire, clicchi ok, clicchi ok al
dialogo di apertura. Totale: 4 click

stile ooo:
necessita' 1) nessun click
necessita' 2) chiudi il nuovo documento, scegli apri, selezioni il file, 
clicchi ok.
non ho ooo per valutare, ma penso circa 4-5 click.

spiacente ma e' evidente che nella media costa meno in termini di click...solo
questi, poi bisognerebbe valutare anche in termini di spostamenti del mouse e, 
non
meno importante, di interruzione del workflow, a mio parere una cosa di notevole
importanza.

inoltre, aggiungere qualcosa che memorizzi l'ultimo documento aperto per 2
volte consecutive permette mediamente al programma di "scazzare meno", dato che
e' statisticamente probabile che se hai aperto per due volte di seguito un
certo documento, e' probabile che sia un documento su cui lavori spesso, ed e'
quindi giusto che il writer tenti di indovinare il fatto che probabilmente
tornerai a lavorarci su

> E` solo questione di gusti/abitudini.

e' anche questione di interface design, e credo che in questo ambito molti
programmi dei nostri de abbiano qualcosa da imparare (i miei compresi)

> Ti prego. I menu che si automodificano sono la cosa piu` stupida
> che io possa immaginare. Hanno senso solo in quei programmi che usi una
> volta al secolo, perche` non fanno in tempo a modificarsi e rendersi
> quindi insopportabili.

i menu' restano uguali, e' la scelta in fase di apertura che cambia.

> Mi ricordo un interessante thread in debian-devel circa l'opportunita`
> di mettere dei valori di default per lo schema di partizionamento del
> disco su cui installare. Dopo un mesetto di lotte all'arma bianca, la
> risoluzione e` stata "non esiste un default che soddisfi tutti". 

benissimo... allora si passa all'astrazione. Perche' impazzire con uno schema
di partizionamento quando si puo' astrarre tale schema in "partizionamento
per server" o "partizionamento per desktop"? lo smanettone avra' ancora la
possibilita' di usare "partizionamento libero", ma chi parte per la prima volta
avere una classificazione astratta e' _decisamente_ piu' user friendly di 
chiedere
la partizione di root e la partizione di swap


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