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RE: Configurazione (Was: [Erlug] Prime impressioni sul 2.4.20)

To: "'erlug@xxxxxxxxxxxxxx'" <erlug@xxxxxxxxxxxxxx>
Subject: RE: Configurazione (Was: [Erlug] Prime impressioni sul 2.4.20)
From: Alessandro Forghieri <Alessandro.Forghieri@xxxxxxxxxx>
Date: Wed, 4 Dec 2002 10:14:47 +0100
Saluti

> Ivan Sergio Borgonovo wrote:
> 
> > Ad ogni modo non vedo cosa ci sia di terribile nei file di 
> testo per le 
> > configurazioni... qualche cambiamento io lo farei ma sarei comunque 
> > piuttosto conservativo a riguardo.

Il problema non e' il file di testo (anzi, avere la possibilita' di non
*dovere* usare un tool di editing specifico - a la regedit - e' un
vantaggio).

Il problema di base e' la gestione dei file, delle dipendenze, e
dell'upgrade.

Esempio:
httpd.conf - come da distribuzione (diciamo) redhat:
o) una volta era suddiviso su tre file.
o) che poi sono stati uniti
o) le cui sezioni sono poi stati riordinati
o) a cui sono state aggiunte sezioni per mod_perl, mod_ssl, mod_cazzincul...
o) a ogni release vengono apportate piccole modifiche a commenti, sintassi,
stile...
o) e' lungo alcune centinaia di righe.

Dal mio punto di vista questo significa - ad ogni upgrade - una seduta di
ediff per vedere 
cosa e' cambiato, se e' compatibile con cio' che avevo prima, cosa devo
tenere etc. etc.
Questo per tacere delle interazioni che (su redhat) il file di
configurazione ha con il sistema di startup (i vari IfDefined HAVE_MODSSL,
per gli iniziati).

In effetti, questo e' un caso buono, se vuoi la pazzia piu' totale c'e' di
meglio: PAM, ad esempio (che ha anche la suspence addizionale che se canni
qualcosa non fai piu' login). O XFree86 e compagnia cantante.

Moltiplica questo tipo di attivita' per il numero di pacchetti installati e
la cui configurazione e' stata personalizzata, e hai l'inferno.

Considera che molti pacchetti hanno una gerarchia di configurazione del
tipo:

- globale
- specifico della distribuzione
- specifico per l'utente
- specifico per sottosistema (e.g. X, ssh, snmp)

Anche per questo sulle mie macchine il comando ls -a /home/alf e' diventato
inutile (scrolla per 3/4 pagine) e se ci fosse un file che si chiama
.evil_prog_eating_your_home_dir neanche lo noterei.

> 
> Credo che il motivo sia questo: è "difficile" fare dei tool grafici di
> configurazione - in particolare volendo farli bene. Occorre un parser
> del file, preservare eventuali commenti (immagina come 
> saresti contento
> se un tool grafico rimuovesse i tuoi commenti) e possono esserci anche
> problemi di concorrenza d'accesso (non insormontabili ma fastidiosi).

D'accordo al 100%. Ma (come sempre) il problema non e' la GUI - sono le API.
Quando hai API ben fatte, scrivere delle GUI e' facile.

Considera un esempio di configurazione (quasi) decente, l'implementazione di
SysV 
init in RH: puoi gestirla a mano, editare, fare i link etc.

Ma quando scopri (e ahime' te li devi cercare) i comandi chkconfig e
service, il 90%
della configurazione manuale non ti serve piu'. Poi arrivano le GUI. Il
peccato e' che le 
"API" sono incomplete, ad esempio l'analogo di chkconfig per la gestione
della roba sotto /etc/sysconfig manca (o forse lo devo ancora scoprire).
 
Cheers,
alf


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