On Thu, Oct 10, 2002 at 09:06:59PM +0200, Ivan Sergio Borgonovo wrote:
> devo interessarmi di python più seriamente. Ma di che pippe parli?
> Ovvero che cosa non ti piace del python?
beh...
- se perl e' eccessivamente proficuo in doppie, triple, ennuple scritture per
fare la stessa cosa, python invece e' tutto l'opposto. E' un bene,
certamente, pero' almeno mi piacerebbe vedere accettato un i++, quando
mi tocca invece fare i=i+1...vabbe' tutto, ma non e' BASICV2.
READY.
- la storia dell'indentazione si presta ad alcune discussioni... e' sicuramente
molto proficua per la formattazione del codice, ma puo' essere anche origine
di guai.
- Ci sono degli errori nella semantica ad oggetti abbastanza noiosi (adesso non
ricordo piu' bene, visto che ho ciappinato con python 6 mesi fa e poi son
dovuto passare al progetto laurea) ma era a riguardo il fatto che le liste
vengono concepite come dato base, e quindi devi rompere il concetto oo per
contare gli elementi, una cosa tipo
lista.lenght()
e' errata in python ma sarebbe concettualmente esatta in una oggettizzazione
della lista. python ti obbliga a scrivere
lenght(lista)
per ottenere il numero di elementi, che e' abbastanza seccante, in un'ottica
ad
oggetti, anche se credo che abbiano rimediato alla questione nelle versioni
piu' recenti.
- bella l'idea di un bytecode intermedio, ma sarebbe bello poter derivare
codice nativo dallo pseudocode ottenuto dalla compilazione.
- e' leeento, ahime'
- l'installazione dei pacchetti e' un po' strana. mi ricorda molto quando
installi nuovi stili latex.
vantaggi non indifferenti sono comunque
- il fatto che hai interfacce, anche molto razionali, per un sacco di librerie
C e C++. QT, GTK, xml, SDL, ldap, SQL, tutto!
- chi lo usa produce codice solitamente molto pulito, per via della "forzatura"
dell'indent
- didatticamente parlando e' strepitoso.
|