Dear Ivan,
Monday, September 30, 2002, 3:44:59 PM CET, Ivan Sergio Borgonovo wrote:
I> Ovvio che ci vuole un buon bilancio tra il guadagno di capire i
I> contenuti e la fatica di interpretare la forma, ma "casualmente" la
I> forma quando i contenuti sono buoni non è mai _l'ostacolo_.
Questa e' una tua opinione. E direi che a orecchio non hai girato un
gran che.
I> Senti parlare un fisico pachistano, un informatico cinese, un medico
I> cubano, un biologo francese in inglese e quello che porti a casa è più
I> interessante di quello che ti da un madrelingua inglese capace di
I> storcere il naso solo perchè _non gli piace_ la tua pronuncia o è cosi
I> _pigro_ e _presuntuoso_ da non fare nemmeno uno sforzo per capirti.
Hai mai provato a pensare che potrebbero non capirti ??? Ho visto
personalmente a Londra (vergognandomi come un verme) un Italiano che
chiedeva un cazzo intendendo una Coca cola, prova a pensare al
barista.
I> Tanto appunto sei un _italiano maccaroni mandolino_ no? Che cavolo vuoi
I> avere di interessante da dirmi?
Preconcetti. Io lavoro da anni con Francesi e Inglesi e ti assicuro
che i teste di cazzo sono sulla curva di Gauss. Come in Italia, ne'
piu' ne meno. Peccato che in linea di massima in Inghilterra, il
rispetto delle regole sia cosi' migliore che in Italia.
Che ai furbi vengano piegate le orecchie prima, e poi messi alla
berlina.
I> Ripeto, in situazioni reali, la pronuncia non è mai un ostacolo.
Ripeto, e' una tua opinione. Hai mai sentito un asiatico parlare
inglese ??
Incomincia (random) a confondere tutte le F con le P e viceversa
(coppee per coffee, Buppet per buffet ecc) continui con R e L, B e V,
G e K e via dicendo.
Ti voglio vedere capire uno cosi'... Eppure... La pronuncia secondo te
non ha importanza.
Si, sto flammando... E dalla Francia, per dirlo.
--
Best regards,
Luca
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