erlug
[Top] [All Lists]

Re: [Erlug] Lingue (era 802.11 e wifi con linux)

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] Lingue (era 802.11 e wifi con linux)
From: "Ivan Sergio Borgonovo" <mail@xxxxxxxxxxxxxxx>
Date: Mon, 30 Sep 2002 22:07:59 +0200
On 30 Sep 2002 at 16:46, Filippo Dal Bosco wrote:

> ?? il "vero" inglese e' parlato (in teoria) a sud di Londra, e' il
> coockney (non ricordo l' ortografia esatta, vuol dire cuocitore (di
> uova))

Il cockney (ortografia giusta) è un "dialetto" inglese di una zona di
Londra, quello parlato da Eliza in Pygmalion per intenderci.
Eliza è famosa anche per la valanga di proggy di AI parlanti ;)

La locuzione "vero inglese" è poco attuale/utile visto che ci sono 250
milioni di americani, 20 milioni di australiani, 30 milioni di canadesi
(francofoni inclusi), 60 milioni di Inglesi etc... e una valanga di
gente che parla inglese anche se non è madrelingua...

Io per comodità parlerei quello che mi da la maggior
intercomunicabilità con le persone con cui mi interessa parlare.

E' vero che molte di queste sono americane, ma l'americano non è così
uniforme come pronuncia, non solo, come faceva notare Davide l'inglese
insegnato per il mondo e il British English che in realtà in
inghilterra parlano in pochi... e ovviamente chi lo ha imparato
all'estero (e sono TANTI) lo parla con l'accento della sua lingua
madre.

Quindi per quanto possa essere snob (nel senso di sine nobilitate) si
cerca di parlare una forma ibridizzata e attualizzata di British
English, anche perchè a conti fatti il "vero" Oxford English lo parla
una piccolissima minoranza, rimane solo un vago punto di riferimento
dovuto al fatto che è quello che viene insegnato per la maggior parte
in giro per il mondo.

>  IB> persona... la pronuncia, purchè non sia così terribile da
>  costituire IB> un ostacolo, non è una di queste.
>
> tutto e' relativo. Se tu volessi impare il cinese e all' inizio tentassi
> di farti comprendere in Cina, probabilemente  avresti molto problemi
> perche' il cinese modifica le parole variando l' accento. Siccome in
> italiano la modifica dell' accento raramente modifica le parole a te
> sembrerebbe di aver detto "quasi bene" in cinese. Il cinese, invece, lo
> percepirebbe come una modifica sostanziale della parola.

Non si sta parlando di Cinese imparato da un europeo... si stà parlando
di gente con la puzza sotto il naso che crede che il _suo_ inglese è
l'unico che valga la pena di essere ascoltato.

Poi ammetto che c'è anche il solito "Albertone"... mica ho detto che
gli italiani sono Uber Alles.

On 30 Sep 2002 at 16:56, Andrea Paolini wrote:

> > Come se ci fosse UNA native english pronouncation.

> Se parli come la regina sta sicuro che tutti ti capiscono. Se parli come
> Sordi che fa l'ammerigano, invece...

Del fatto che la pronuncia inglese della regina sia così internazionale
non ne sono convinto... non solo perchè le differenze tra madrelingua
inglesi sono forti ma anche perchè non sono gli unici da considerare.

Io mi spreco a parlare per farmi capire e presto attenzione alla mia
pronuncia più che posso per un fine, non per fare il fighetto.
Io a farmi capire dagli americani, dagli inglesi, dai canadesi ci
tengo... mi può essere utile.

A volte chi è madrelingua usa ben altro metro. Non parli come _piace a
me_, sei un pezzente.

> > Questi simpatici yankee quante cippa di lingue conoscono?

> Tipicamente gli inglesi parlano un discreto francese. Migliore del mio
> che ho studiato 8 anni francese a scuola.

Parlavo di yankee, ad ogni modo...

Dubito questa affermazione abbia validità statistica.

Tipicamente 5 Inglesi su 100 non sono Inglesi. Se poi vai a Londra 1
Inglese su 5 non è Inglese, tra 10 anni 1 Inglese su 3 non sarà
Inglese.

Qual'è il titolo di studio di questi "tipici" inglesi?
Quanto quel "tipico" inglese che parlano è inglese?

> > Quanti di questi riuscirebbero a dire le stesse cose sensate che può
> > dire un Fisico pachistano o un Biologo francese o un Medico cubano in
> > inglese?

> Non sequitur.

No un nesso ce lo ha.

> Un fisico pachistano dice piu' cose sensate sulla fisica di un bovaro
> texano, e un bovaro texano dice piu' cose sensate sulle mucche di un
> fisico pachistano[0]. Se il fisico pachistano parla male inglese ad un'
> udienza anglofona fa fatica a farsi capire, se il bovaro pachistano

Il problema è che il fisico pachistano parla 2 lingue, dall'uditorio si
fa capire e sa la fisica.
Il bovaro non sa la geografia, sa pascolare le vacche ma non sa la
fisica e se la mena perchè parla texano e gli stà sulle balle il fisico
pachistano perchè a un accento schifoso.

> parla male pachistano a un'udienza che parla pachistano[1] fa fatica a
> farsi capire. Punto.
>
> > Senza offesa alla professione dello zappatore o dell'asfaltatore di
> > autostrade, ma quando parli con gente di questo tipo, madrelingua
> > inglese, con la tua cazzo di pronuncia da mangiaspaghetti con il
> > mandolino che è capita dal resto del mondo ti guardano come se fossi
> > un analfabeta.

> Mai sentito un italiano prendere per il culo chi parla male la
> propria lingua, vero ? Vu' lava', vu' cumpra', involtini pLimaveLa...
> L'idiozia e' una caratteristica comune a tutte le culture.

Parlavo di qualche cosa di più specifico... Quell'atteggiamento di
alcuni madrelingua inglesi e di questo eccesso di attenzione sulla
pronuncia "corretta".

> Comunque, una caratteristica che contraddistingue molti italiani e' il
> supporre di saper *parlare* bene le lingue straniere, esprimendosi in
> realta' in un grottesco grammelot. Salvo poi rimanerci male quando
> vengono guardati come se venissero da marte[2].

> La pronuncia, i verbi fraseologici, le locuzioni idiomatiche
> fanno parte integrante della lingua. Non si puo' pretendere di imparare

Lo studio della lingua lascialo a quella minoranza della popolazione
mondiale che si occupa di linguistica.
Se parli di cazzate ti diverti anche a usare le locuzioni idiomatiche,
se parli di medicina, architettura, fisica l'accento è da un'altra
parte. Certo il tuo interlocutore sarà un po' frustrato dal non poterti
dire tutte quelle belle cose che dice agli amici al bar, ma credo che
il valore della conversazione vada al di la di questo.

Quando alzi il valore della conversazione per i suoi contenuti, il
valore della lingua diventa proporzionalmente meno rilevante.
Perdi qualche cosa... ma ci si può convivere amabilmente.

Proprio per questo l'atteggiamento del bovaro texano è ancor più
irritante, visto il valore medio della conversazione che puo sostenere.

> 4 cazzate di grammatica sui libri, cominciare a parlare storpiando le
> parole perche' "tanto poi mi faccio capire" e lamentarsi se poi non si
> viene capiti.

"Tanto mi faccio capire" è da vedersi. Se poi ti fai capire senza che
l'interlocutore cominci a fare uso di sostanze dopanti è sufficiente.

> > Sapere l'inglese è indispensabile per tante cose... pronunciarlo come
> > lo vogliono loro, come se per giunta ci fosse una sola certificata
> > pronuncia è assolutamente superfluo.

> Puoi parlare una variante dell'inglese britannico, americano,
> australiano ed essere sicuro che tutti ti capiscono. Se ti inventi

Forse. La cosa mi incuriosisce. Chiederò. Credo che comunque
l'intercomunicabilità sia maggiore più sale il livello culturale.

> "all'italiana" la pronucia delle parole sta certo che vedrai delle facce
> strane. Perche' *non capiscono* quello che stai dicendo.

Facce strane sono comprensibili. Atteggiamenti di supponenza meno.
Poi appunto c'è sempre l'"Albertone"... ma guarda caso l'"Albertone"
vuol far l'ammericano. Non gli interessa parlare con l'americano, gli
interessa emularlo come simbolo di una cultura superiore. Il risultato
è l'"Albertone".

> "Ai ev bai a nevv biemm'vu[3]" Da italiano a italiano capisci il senso
> della frase lo stesso. Ma secondo te il medico cubano capisce di cosa
> sto blaterando ?

Giusto per chiarezza io non giustifico l'ignoranza.

P.S. Davide sei il solito aristocratico, ma ho il sospetto te lo possa
permettere ;)


--
Salve
Ivan Sergio Borgonovo
http://www.webthatworks.it/
uniq life || sleep 24h


<Prev in Thread] Current Thread [Next in Thread>