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Re: [Erlug] Controllo Traffico Internet

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] Controllo Traffico Internet
From: vic66@xxxxxxxxx
Date: Fri, 1 Mar 2002 11:30:08 +0100
On 1 Mar 2002 at 1:15, wolfman wrote:

> Tutto questo ai fini legali potrà anche essere giusto, ma lasciami dire
> che limitare in questo modo mi ricorda molto Bin Laden i Talebani e
> compagnia bella,

Perche'? mi metto dalla parte del datore di lavoro: ho dei costi che
sostengo per aumentare la produttivita' dell'azienda, nel caso di costi

fissi fintanto che certi comportamenti non pregiudicano il lavoro (i.e.

tre ore a cercare l'hotel per il weekend al posto di lavorare) non ho
niente da dire, ma nel caso di costi variabili (connessioni dial-up) il

problema di che cavolo fanno i miei dipendenti in rete me lo pongo
eccome! cosi' come mi pongo il problema se uno di loro si prende su una

risma di carta al mese per la stampante del figlio.

>per quanto riguarda la posta la faccenda si fà più
> delicata, essendo infatti un mezzo per comunicare( e non documenti di
> lavoro validi) anche se con un collega di lavoro, credo non si possa
> anzi non si deve permettere a nessuno di poter controllare liberamente.

Scusami ma non capisco, per "controllare liberamente" intendi i
contenuti o l'utilizzo? In entrambi i casi il comportamento di un
dipendente che utilizzi un mezzo aziendale per scopi estranei
all'azienda stessa e' comunque censurabile. Puo' essere tollerato ma e'

comunque una scelta dell'azienda non puo' essere un obbligo.

> Insomma è come piazzare una telecamera nello spazio dedicato alla pausa
> o in ufficio per poter controllare cosa fanno( e per l'e-mail sarebbe
> cosa pensano) i dipendenti.

No e' come controllare che la pausa pranzo di un'ora non ne duri due.
Ripeto la posta aziendale e' un mezzo di produzione come l'energia
elettrica, la carta, etc. etc. e quindi deve essere utilizzato solo ai
fini produttivi.

> Dopo tutto un certo Benjamin Franklin disse:
>
> "Chi è disposto a rinunciare a parte della propria libertà per un
> briciolo di sicurezza in più, non merita ne la libertà ne la sicurezza"

Concordo parzialmente con Franklin (tutti meritano almeno la liberta' a

prescindere dalle loro idee) ma secondo me e' citato a sproposito. Non
stiamo parlando di un ISP che legge la mia posta, stiamo parlando di
controllo di un mezzo di produzione.
Nessuno dice che il datore di lavoro ha il diritto di leggere la posta
di un indirizzo privato del dipendente, ma il dipendente gli affari
privati se li sbriga a casa sua nel tempo libero e non utilizzando i
miei mezzi (sempre che io non acconsenta).
>
> Naturalmente questo non è un parere autorevole ma è solo la mia modesta
> opinione, e naturalmente rispetto quelle degli altri.

Pace e Amore
       vic



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