>
> Da: Maurizio Lemmo - Tannoiser <tann@xxxxxxxxx>
> Data: 2001/07/18 Wed PM 04:29:06 CEST
> A: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
> Oggetto: Re: [Erlug] Hackmeeting e polizia ...
>
>
> Per farti un esempio banale, se io dimentico l'automobile aperta, e ti
> trovo dentro la mia macchina a tentare di accenderla posso denunciarti e
> ho pure ragione. La macchina e` mia (io poi sono un coglione che la
> tengo aperta, ma e` un'altro discorso), e tu non hai _nessun_ diritto di
> entrare nella mia macchina anche se io l'ho lasciata aperta.
Nel caso in questione la macchina non sarebbe tua.
Il produttore te la dà solo in uso.
E' bene chiarire un punto di partenza. Se uno acquista un bene materiale
ad es. una macchina si ha un trasferimento di proprietà. il bene non è più del
produttore ma è solo
dell'acquirente il quale, quindi, essendo il padrone potrà smontarla studiarla
e se trova qualcosa di segreto o un difetto
potrà divulgarlo ai 4 venti e, anzi, potrà richiedere un risarcimento dei danni!
Col software Tu paghi ma non diventi proprietario di un bel niente.
Nulla di strano se si considerasse il software come un bene immateriale
soggetto al diritto d'autore
(ad es, come un pezzo musicale - paghi per godertelo ma non diventa tuo).
Ma quando si pretende di brevettare il software come un prodotto industriale
allora si pretende di forzare la logica e la verità oggettiva ! E quando una
legge si basa su una non verità non può essere
rispettata pienamente e con cognizione di causa.
Poichè avete citato S. Tommaso, nel caso della brevettabilità del software,
la verità non è più "adeguatio rei et intellectus" ma una dimensione da
manipolare
a seconda della convenienza dei più forti.
Scherzavo ....... su S. Tommaso.
Aldo
----------------------------------------------
Virgilio Mail - Il tuo indirizzo E-mail gratis
http://mail.virgilio.it
|