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Re: [Erlug] Hackmeeting e polizia ...

To: erlug@xxxxxxxxxxxxxx
Subject: Re: [Erlug] Hackmeeting e polizia ...
From: Pierluigi Perri <perri@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx>
Date: Wed, 18 Jul 2001 14:18:28 +0200
Questo interessantissimo thread mi fa venir voglia di intervenire....anche se racchiuderò diversi punti in un solo mail

Per Joker:
> Beh se io crittografo con una chiave del tipo Cifrario di Cesare (sposto di una le lettere) e poi mi dimostrano che il mio cifrario e' una > pippa ... si la legge puo' dire che io ho ragione ma e' un imporre la sicurezza (finta) per legge. Ovvero, non sono io che produco un > prodotto di sicurezza ma tu che non devi bucarmi. A questo punto a che servono i firewall? Tanto per legge e' veitato entrare nelle reti > altrui. Una bella legge ad hoc ed ecco fatto il gioco.

Per quanto possa sembrare strano agli occhi di un "tecnico"...è esattamente così. Ad esempio il codice penale, per riconoscere il reato di accesso abusivo, richiede esclusivamente che siano state disposte delle misure di sicurezza atte a dimostrare la vonoltà del responsabile del sistema di non avere accessi non espressamente autorizzati da lui medesimo. Misure di sicurezza che possono anche non essere proattive, per cui anche un semplice "cartello elettronico" modello deposito di Zio Paperone in cui sia scritto "Sciò" potrebbe essere sufficiente :-)) Tutto ciò è legato al fatto che il sistema di redazione ed approvazione delle leggi è sicuramente più lento di quanto possa essere il progresso tecnologico. Per questo motivo il legislatore non si impelaga mai a descrivere minuziosamente misure di sicurezza, perchè nel momento stesso in cui esce la legge magari quella det. misura ha un baco grosso quanto una capanna. L'unica soluzione sarebbe quella di correggere le leggi con una mailing list tipo bugtraq (lawtraq...che ne dite? :-)) ).

> Inoltre se io decritto con un processo di reverse engineering non mi sembra di commettere un crimine. Al massimo uno studio.

E così si sta muovendo anche il legislatore. Mentre negli USA il reverse engineering è cmq vietato, nel nostro Paese a norma della L. 248/2000 tristemente nota per il bollino SIAE, si legge che il reverse engineering è consentito "per migliorare l'interoperabilità tra i software". Ovviamente si tratta di un espediente per evitare che si vengano a creare posizioni dominanti all'interno del mercato software. Migliorare l'interazione significa poter usare + programmi per uno stesso scopo. Certo...finora il caso non si è mai verificato....ma vorrei vedere a spiegare ad un giudice che quei MB di codice erano allo studio per studiare come far interagire quel det. sw con un altro. Inapplicabilità pratica? Non lo so...quando mi capiterà ve lo saprò dire :-))))

> Beh Socrate diceva che anche se una legge e' sbagliata va rispettata, salvo cercare di cambiarlo. E' anche vero che e' morto avvelenato > con la cicuta pero

Infatti ci si è sempre chiesto come mai quella che viene ancora additata come la miglior forma di democrazia mai raggiunta da una comunità umana abbia condannato a morte un filosofo. Per questi ed altri motivi rimando alla lettura del libro di Stone "Il processo di Socrate" o, se vi tira leggere il libro, al modico prezzo di una pinta di Guinness ve lo illustrerò io :-)))

Per alberto-g:
> E lasciamo da parte il dettaglio
> che comunque il crimine sarebbe stato commesso in Russia, dove crimine non
> lo è nemmeno.

Non è rilevante. In quel caso risulta foro competente il foro ove si è prodotto il danno...e quindi il foro dove ha sede la Adobe.

> Scusa un attimo, normalmente nella crittografia si mettono alla prova gli
> algoritmi cercando di farli bucare, oltre che con la peer review della
> comunità. Che consenso devi chiedere alla Adobe? La legge deve proteggerli
> perchè sono incompetenti?

Non mi risulta che le aziende mettano alla prova i loro algoritmi dandoli in pasto alla comunità, salvo alle volte lanciare quegli specchietti per le allodole quali le sfide "rompete questo codice cifrato e vincerete 10.000 $", che in realtà servono solo a determinare le conoscenze e gli strumenti di crittanalisi attualmente disponibili per la comunità. Uno studio di questo tipo, infatti, costerebbe ben più di 10.000 $. Ribadisco il discorso dell'efficacia...che non significa robustezza estrema contro ogni tipo di attacco (vedi punto 1 per Joker). La legge inoltre protegge sempre gli incompetenti...i competenti sanno benissimo proteggersi da se :-)))

> E poi lo hanno arrestato probabilmente perchè li
> ha sputtanati pubblicamente al Defcon, se fosse stato zitto non sarebbe
> successo niente.

Uno dei principi di Kerchoffs sulla crittografia diceva che la robustezza di un algoritmo di cifratura non può basarsi sulla segretezza dell'algoritmo stesso, bensì sulla lunghezza della chiave. Purtroppo questo principio, che mi trova perfettamente d'accordo, resta spesso inascoltato. Per questo motivo condivido pienamente la tua osservazione. C'è anche da dire, comunque, che per un'azienda modificare interamente un sistema di cifratura è un costo che si aggira intorno al miliardo. Per questo motiva la RRIA ha preferito tirare questa battaglia giudiziaria (pur sapendo che è abbastanza inutile chiudere la stralla quando i buoi sono scappati) piuttosto che inibire il CSS a tutti i lettori e rilasciare un nuovo sistema di cifratura.

> Poi ricorda che se non era la ditta di questo quà sarebbe stato
> qualcun'altro a bucarli. Altrimenti è nascondere la testa nella sabbia.

Primus dicas postremus tacias :-)))
Ovvero...lascia che siano gli altri che l'hanno bucato a parlare...e tu fatti i fatti tuoi :-)))

Per Joker 2:

>> Tommaso d'Acquino diceva l'esatto contrario.
> E come e' morto? ;))

E' morto ospite di un'abbazia cistercense mentre si recava al Concilio di Lione. Particolare simpatico è che, siccome era un omone alto e grosso, il suo corpo venne bollito appena morto per facilitarne la conservazione. Sul rapporto fra S. Tommaso e le leggi cmq, visto che ci troviamo a cavallo del 200-300, preferirei non entrare. In quei tempi infatti tra potere temporale e spirituale, papi ed antipapi e balle varie, scrivere una dottrina coerente e non di parte non doveva essere impresa facile :-)))

Per Massimiliano Massarelli

> Tanto che tutto il caso del DeCSS
> si e` basato sul tentativo (riuscito, al momento) di dimostrare che un
> sorgente C e` un programma eseguibile.

Si, ma l'arma migliore della difesa è stata quella di affermare che non è mica detto che il DeCSS serva a forza per copiare i DVD (reale preoccupazione della RIIA), ma invece è solo un porting per Linux di un qualcosa che al momento non c'era. E qua entrano in gioco i diritti di libertà tanto cari agli americani (?), quali anche quelli della scelta di un sistema operativo. Per un inquadramento giuridico del codice cmq rinvio alla lettura di uno scritto di Lawrence Lessig che si intitola "Open code, open Societies".

Per Joker 3:

> In linea di principio sarei d'accorodo. Ma se tu mi spacci un prodotto per sicuro poi deve esserlo! Non come il caso della Mattel

Si ok...ma che cos'è "sicuro"??
Non vi preoccupate...tra un pò entreranno anche qua le certificazioni che, oltre a far fare soldi agli ingengeri, ci diranno anche cos'è sicuro. Come la certificazione sugli edifici...ma poi se c'è un terremoto vengono giù uguale :-)))

> Il caso della Mattel e' differente. Loro avevano un nprodotto tipo NetNanny. Un paio di ragazzi anno scoperto che la lista dei siti taboo era > scritta direttamente sul pc della persona. E neppure crittato. Hanno pubblicato la cosa e si sono trovati accusati e credo condannati per > avere aggiratao la protezione (quale?). E questo non mi sembra un crimine da parte dei ragazzi. Ma l'ottica dell'azienda e': non conta che > io ti venda un prodotto come sicuro. E' tuo figlio che non deve metterci dentro le mani per renderlo inadatto agli scopi. Cazzo!

Yop...esatto. E non hai idea cmq di quanti tuoi colleghi, caro Joker, siano contenti del fatto che la legge la pensi così. Sennò ad un certo punto, vista l'importanza che sta assumendo e la diffusione, fare il programmatore di sw comporterebbe delle responsabilità superiori a quelle di un chirurgo. Tu onestamente ci stai a prendertele sul groppone?? :-)))
Ciao

Pierluigi




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