VOGLIO BREVETTARE I TORTELLINI!(1181 totale parole in questo testo) (4260 Letture) Da ogni buon bolognese amo i tortellini che fanno parte della nostra tradizione.Sono convinto che mia moglie riminese ami altrettanto la piadina.
L'idea di tortellino e di piadina e' nota e ogni "zdora" di certo non si mette
il problema di chi possieda i diritti sull'idea del tortellino o della piadina
quando prende mattarello e tagliere e si mette all'opera.
Ora desidero spiegare perche' un professore di informatica si mette a parlare ditortellini.
Se una ditta X fosse andata all'ufficio brevetti a depositare:
"pasta ripiegata a forma di ombelico di Venere con un ripieno di carne"
e l'ufficio avesse concesso il brevetto (i miei colleghi legali mi dicono che non si puo') tutte le signore dovrebbero stare attente perche' la ditta proprietariadel brevetto potrebbe intentare causa se continuano a fare i tortellini per la domenica.
Probabilmente c'e' poco interesse a perseguire la singola signora ma se un salumiere del centro producesse una prelibatezza probabilmente la nostra ditta che ha ottenuto il brevetto scatenerebbe il proprio ufficio legale.
Il salumiere a questo punto ha tre opzioni: (1) smettere di produrre
tortellini, (2) difendersi in giudizio vendendo tutte le proprieta'
per pagare la costosissima causa e sperando di vincere nonostante la
controparte abbia un servizio legale molto agguerrito perche' molto ben
pagato, (3) pur di sopravvivere accettare l'accordo extraprocessuale
che gli viene chiesto dalla ditta: poter usare la ricetta del salumiere
e potersi fregiare del nome della prelibatezza; in cambio la ditta
ritirera' l'azione legale.
Nel caso (1) la ditta chiude, nel caso (2) probabilmente fallisce, nel
caso (3) l'agonia e' piu' lenta ma non potendo competere coi mezzi
produttivi dell'industria la ditta vede sfumare il proprio primato,
quindi chiude.
Cosi' e' il software, forse peggio. Se ci saranno i brevetti sul
software le ditte brevetteranno di tutto come per esempio il brevetto EP
0394160: "Dynamic progress marking icon" gia' rilasciato dallo European
Patent Office (ma non valido perche' contrario alla legge, per ora),
che protegge ogni icona che marca dinamicamente il progresso di una
attivita' (in Inglese, copia e incolla dal testo del brevetto: "this
invention is an icon which dynamically marks the progress of a monitored
computer task").
Questo brevetto protegge le barre di avanzamento, quelle barre che si
colorano a man mano che una operazione viene svolta, per esempio quelle
che vedete durante l'installazione di un programma. Ne esistono gia'
almeno 20000 (ventimila) di simili brevetti.
E' come il mio tortellino!
Con la legge dei brevetti chi vuole inserire in un proprio programma
legalmente una barra di avanzamento deve mettersi d'accordo con la ditta
IBM (si' quella che "ama" il software libero e installa GNU-linux sui
suoi server) oppure deve aspettare il 2010 perche' termini il ventennio
di monopolio.
Se io studioso e ricercatore scrivo un programma con una barra di
avanzamento probabilmente la IBM non mi sguinzagliera' avvocati
alle calcagna ma se al contrario una ditta medio piccola produce un
software molto interessante per la IBM, la barra di avanzamento (o
altri dettagli) saranno il rampino d'arrembaggio per consentire a IBM
di citarla in giudizio. Io sono come la "zdora" coi tortellini e la
ditta medio piccola come il salumiere. C'e' anche un'aggravante in
questo caso: un software non e' come un tortellino cotto e mangiato
e' un bene duraturo: quale pubblica amministrazione, societa' o ente
commissionerebbe un programma alla nostra azienda medio piccola se viene
diffusa la voce che e' nel mirino degli avvocati della multinazionale?
Conoscendo che la nostra ditta ha le stesse opzioni (1), (2) o (3)
del salumiere nessuno investira' in contratti per paura di non avere
supporto sul prodotto, e la ditta vedra' cosi' accelerata la propria
agonia.
Si viene cosi' a creare una strana equivalenza fra avvocato di
multinazionale e giustiziere per piccole e medie aziende. Pero' anche io studioso e ricercatore potrei finire nel mirino
delle multinazionali. Se per uno strano incidente avessi trovato
una tecnologia superiore a quella coperta da brevetto troveranno
nel mio lavoro una barra di avanzamento per appropriarsene per poi
magari nasconderlo al fine di sfruttare commercialmente piu' a lungo
possibile il loro prodotto. Il brevetto non aiuta la ricerca, al
contrario la limita. Il brevetto genera un monopolio temporaneo e nessun
monopolista vuole innovazione: non ne ha necessita' perche' non puo'
avere concorrenza e al contrario obbliga a costi di aggiornamento dei
prodotti. Il monopolista ha interesse solo a introdurre nuove versioni
con minimali variazioni ma con incompatibilita' verso il passato cosi'
da obbligare tutti ad acquistare costosi aggiornamenti. Le rivoluzioni
culturali o tecnologiche non gli interessano. Forse e' questo il vero
problema: la ricerca in realta' produce vere novita' e questo danneggia
i monopolisti. Con i brevetti occorrera' aspettare venti anni per ogni
minimo avanzamento, a patto che la ricerca sopravviva con le ali tarpate
per venti lunghissimi anni.
Il software e' una arte espressiva, e' una espressione del pensiero
umano. Il programmatore pensa a un metodo risolutivo e lo traduce in un
linguaggio. Il software e' come un romanzo, un brano di musica e' molto
differente invece da una lavatrice o da un televisore.
Per produrre un programma, cosi' come un romanzo o un brano musicale
occorre solo la propria conoscenza, l'estro, la genialita' e la
padronanza di un linguaggio. Per produrre una lavatrice occorrono
materie prime, tubi, bulloni, oggetti fisici. Un programma e' un testo
di per se' non brevettabile ma se l'autore lo richiede e' tutelato dal
diritto d'autore come i romanzi o i brani musicali.
Brevettare il software e' gravissimo perche' il brevetto non puo' che
coprire le idee alla base dei programmi cioe' gli algoritmi, i metodi
(pensate alla barra di avanzamento per esempio). Se si apre la strada
alla brevettazione delle idee la deriva puo' arrivare alla brevettazione
di tutti gli elementi formativi delle idee di altri settori: gli accordi
e i giri armonici della musica o gli stili letterari per esempio.
Perche' non brevettare poi i numeri o gli alfabeti?
In informatica teorica si studia che ogni programma e' rappresentabile
con un numero. Se brevettassi il pigreco invece che il tortellino
potrei ottenere royalty da chiunque voglia pensare o produrre oggetti
circolari.
Abbiamo una grande ricchezza in Europa, siamo ai primi posti per
cultura informatica. Un recente studio della Universita' di Maastricht
ha mostrato che in Europa lavorano il 71% degli sviluppatori di
software libero mentre solo il 13% sono nordamericani. Questi sono veri
innovatori, persone capaci di creare software.
La discussione in atto ha forse radici piu' profonde. Pone sul piatto
della bilancia due diverse visioni filosofiche del software: quella piu'
propriamente europea che vede il software come cultura e quella piu'
americana di software come prodotto.
Anche in europa si sta tentando di convincere l'opinione pubblica che
il software sia un prodotto. Pensate alla patente europea che vede
nelle abilita' informatiche la capacita' di essere ammaestrati ad usare
quattro programmi.
Sarebbe come pretendere che l'insegnamento delle abilita' matematiche
fosse relegato al corretto uso della tastiera di una calcolatrice.
Questa ricchezza di persone che conoscono veramente il linguaggio
dell'informatica corre il rischio di essere perduta per questo
cambiamento culturale che porta sia a dissennate politiche scolastiche
ma anche e soprattutto all'introduzione di monopoli
basati sui brevetti.
Occorre difendere il libero pensiero algoritmico: la liberta' di poter
trasformare le proprie idee in programmi. Un programma scritto a partire
da uno schermo nero deve essere di proprieta' dell'autore, come un
romanzo o un brano musicale.
E' il pensiero la nuova frontiera.
Se si brevetta il software, domani si passera' a brevettare le sequenze
di DNA, ci hanno gia' provato.
Dovremo consumare silenziosi perche' ogni espressione verbale, musicale,
scritta, matematica o algoritmica che sia sara' clandestina: qualcuno
potra' rivendicarne il brevetto.
Altro che i tortellini.
Renzo Davoli
Documento rilasciato secondo la "Licenza per la documentazione libera GNU v.1.1".
La parte non modificabile consiste nell'intero documento.
Questo testo, le idee espresse, non sono soggetti a Brevetto.
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